ACEA ATO 2: Bollette pazze, ecco cosa fare!
A seguito dello “spropositato” aumento delle tariffe delle bollette dell’acqua che si sta registrando in tutto l’agro pontino ed al momento, in particolare, nella zona di Pomezia, i consumatori esasperati e preoccupati si rivoltano in massa e dicono basta!
Difatti dopo le festività natalizie si sono visti recapitare bollette di importi stratosferici, rispetto alle precedenti, tanto che si stanno rivolgendo all’UNC delegazione di Pomezia per inoltrare reclami al fine di conoscere la correttezza degli importi richiesti e fare luce sulle modalità di applicazione delle tariffe di cui al Sistema Idrico Integrato.
Gli stessi, lamentano oltretutto la tardività dell’invio della fatturazione delle bollette dell’acqua a cura di ATO 2 S.p.A (nuovo gestore di Pomezia dal 16 dicembre 2016), ricevute dopo un anno dall’erogazione del servizio a seguito di passaggio dal vecchio gestore.
A tal riguardo, occorre, in primis, evidenziare quelli che sono i diritti degli utenti del servizio idrico in merito: 1) alla tempestiva fatturazione 2) alla corretta applicazione delle tariffe.
Si precisa con riferimento all’invio della fatturazione, che, secondo le indicazioni dell’Autorità di settore ARERA, il gestore è tenuto ad emettere un numero minimo di bollette nell’anno che dipende dai consumi medi annui dell’utente negli ultimi tre anni.
Nello specifico, per le utenze condominiali, il consumo medio annuo totale è riproporzionato in base alle unità immobiliari sottostanti presenti nel condominio.
L’utente, pertanto, deve ricevere:
- 2 bollette all’anno, con cadenza semestrale, per consumi medi annui fino a 100 metri cubi (mc);
- 3 bollette all’anno, con cadenza quadrimestrale, per consumi medi annui da 101 mc fino a 1000 mc;
- 4 bollette all’anno, con cadenza trimestrale, per consumi medi annui da 1001 mc a 3000 mc;
- 6 bollette all’anno, con cadenza bimestrale, per consumi medi superiori a 3000 mc.
Ogni fattura deve essere emessa entro 45 giorni solari con decorrenza dall’ultimo giorno del periodo di riferimento.
Da una prima verifica dei consumi fatturati indicati nelle bollette dei consumatori, risulta che il consumo medio annuo, rientra in linea di massima, per le singole unità immobiliari, nella fascia calcolata fino a 1000 mc e comporta pertanto l’invio di n 3 bollette con cadenza quadrimestrale, cosa che non è ad oggi accaduta, scatenando giustamente le ire dei consumatori, che impreparati, si vedono costretti a sostenere costi elevati che anche rateizzati, incidono notevolmente sulle loro finanze.
Per tal motivo, è bene che tutti i consumatori sappiano che il numero minimo di fatture emesse nell’anno (periodicità di fatturazione) ed il tempo di emissione delle stesse, sono considerati standard specifici di qualità e il loro mancato rispetto comporta il riconoscimento all’utente di un indennizzo automatico (base) pari ad € 30,00 come disposto dalla Carta del Servizio Idrico Integrato (S.I.I.) in vigore dal 28.11.2016. Se a richiederlo in massa fosse la gran parte della Cittadinanza sarebbe un bel monito di protesta nei confronti del nuovo gestore.
In ordine invece alla correttezza dei consumi fatturati in base alle tariffe applicate, sarà utile verificare per ogni singola bolletta, se i parametri di calcolo a cura del nuovo Gestore Idrico, corrispondano o meno ai singoli scaglioni relativi alle fasce tariffarie (agevolata, base, 1,2 e 3 eccedenza etc..) a valere dal 1/01/2017 come da Deliberazione dell’AEEGSI, odierna ARERA, N 674/2016 del 17/11/2016, al fine di ottenere in sede di reclamo delucidazioni in merito e conseguenti rettifiche con annessi rimborsi. Per fare un esempio concreto, è stato appurato che la tariffa base comprende 0-92 mc ed invece la maggior parte delle bollette applica la detta tariffa soltanto fino a 87-88 mc e così pure per le tariffe successive, con la conseguenza che i mc di differenza vengono fatti pagare nella fascia più costosa, quella di 3^ eccedenza.
Oltretutto si evidenza sul punto, un notevole incremento dei parametri tariffari della 2^ e 3^ fascia di eccedenza rispetto a quelli relativi all’anno 2016, che ha contribuito a “gonfiare” in maniera esponenziale tutte le bollette dei cittadini di Pomezia. E la notizia è che per il 2018 tutte le predette fasce tariffarie sono state incrementate ulteriormente.
Alla ormai ricorrente domanda dei consumatori, in ordine a cosa ed a chi siano riconducibili tali “salassi” tariffari, si replica, che tali risultanze, sono provenienti dalle deliberazioni della Conferenza dei Sindaci dell’ATO 2 Lazio Centrale – Roma, in applicazione delle direttive dell’Autorità Garante.
L’Unione Nazionale Consumatori Delegazione di Pomezia, sita in Via Roma n. 7, ha preparato un modello di reclamo standard da inoltrare ad ATO 2 per il ricevimento dell’equo indennizzo ed ottenere che la rateizzazione prevista dell’importo fatturato a debito, previa verifica degli importi e conseguente eventuale rettifica, sia maggiormente dilazionata, permettendo così ai consumatori di riuscire ad onorarla. Si fa presente, peraltro, che nel caso di mancato riscontro al reclamo entro 20 giorni lavorativi dall’inoltro, ciò comporterà la corresponsione di un indennizzo ulteriore rispetto a quello automatico, pari al medesimo importo di € 30,00 (Carta del S.I.I. in vigore dal 28.11.2016).
Affinchè lo scopo comune sia raggiunto e la nostra “voce” sia sentita, è bene che siate tutti tempestivi nella presentazione del reclamo a cura dell’UNC Delegazione di Pomezia Resp. Avv. Daniele Autieri (Via Roma n. 7 – tel 069122006 – mail info@consumatoripomezia.it.