La prima da prendere in considerazione è il c.d. “diritto di ripensamento”.
La normativa prevede che si possa recedere dal contratto entro 10 gg dalla conclusione dello stesso, senza l’applicazione di alcuna penale o costi di alcun tipo (per i beni il termine decorre dalla consegna).
In realtà il Codice del Consumo prevede, in talune circostanze (in particolare gli obblighi informativi), una sostanziale maggiorazione dei termini previsti.
Ad esempio, senza la sottoscrizione del modulo di conferma ovvero le informazioni sul diritto del recesso, il termine suddetto si allunga a 60/90 gg.
Recesso in seguito a modifiche contrattuali
Una sezione ad hoc deve dedicarsi all’opzione di recesso in caso di modifiche contrattuali.
Tale aspetto è particolarmente rilevante anche considerando le “recenti” richieste dei costi di disattivazione da parete delle compagnie telefoniche.
La normativa prevede che l’utente debba essere informato con un preavviso di almeno un mese, riguardo eventuali modifiche contrattuali (clausole o condizioni economiche).
L’utente avrà quindi il diritto di recedere dal contratto senza spese, costo o penali, laddove non intenda proseguire il rapporto contrattuale.
Come recedere dall’operatore telefonico
Il recesso deve essere necessariamente inviato tramite raccomandata a/r (con avviso di ricevimento).
Per anticipare la comunicazione potete inviare un fax, telegramma, messaggio di posta elettronica o telex, a cui far seguire, entro 48 ore, la suddetta raccomandata di conferma.
L’avviso di ricevimento, suddetto, in realtà non e’ condizione essenziale. D’altra parte è necessario in quanto sarà la vostra attestazione di ricezione della comunicazione da parte dell’operatore.
In altri termini, anche se l’operatore del call-center vi riferisce che è sufficiente un fax o una semplice raccomandata non vi fidate.
Nella comunicazione, inoltre, vi consiglio di allegare sempre un vostro documento di identità.
Dopo la disdetta, l’utente ha l’obbligo di restituire gli apparati in suo possesso. La compagnia telefonica invece deve restituire tutte le somme incassate antro 30 gg dall’avvenuta comunicazione del recesso.
Il recesso per problematiche tecniche
Molto frequente è l’ipotesi in cui l’utente provato il servizio del “nuovo” gestore lo valuta scadente e vuole tornare al precedente operatore.
Le valutazioni in merito sono diverse. Se il disservizio è “transitorio”, allora sarà necessario contestare la problematica riscontrando diffidando la compagnia telefonica a ripristinare la situazione di funzionalità pena i recesso contrattuale.
Diversa l’ipotesi di impossibilità tecnica di attivare il servizio: in questo caso alcun costo è dovuto… anzi vi dovranno risarcire i danni.