SICUREZZA ALIMENTARE: Gelato artigianale, come lo riconosciamo ?
I consumatori Italiani, abituati alla buona tavola, sono sempre in cerca di pietanze gustose e prelibate. Con l’avvicinarsi dell’estate la ricerca più succulenta riguarda la gelateria che offre il gelato artigianale più buono.
Ma la domanda sorge spontanea. Come si fa a sapere se il gelato è artigianale o meno?
In Italia non abbiamo una normativa che ci possa indicare ingredienti e/o modo di preparazione del gelato per qualificarlo artigianale.
Il consumatore, pertanto, non ha dei parametri di riferimento per dire questo è gelato artigianale e quest’altro no. Si trova smarrito nella giungla delle gelaterie ove si trova un po’ di tutto, come l’ice crem industriale oppure gelati realizzati con buste di polveri con acqua, con coloranti e aromi artificiali spacciati per artigianale.
La confusione come si può capire è enorme ed occorre che gli operatori del settore alimentare ed il legislatore corrano ai ripari stabilendo l’esatto confine fra il gelato artigianale ed il “gelato” che è tutt’altro.
In attesa di una normativa che detti una definizione di gelato artigianale a tutela dei consumatori, possiamo tentare di capire il significato che ne viene dato dal consumatore medio.
Ebbene, il consumatore quando sente parlare di “gelato artigianale” fa riferimento a qualcosa di “genuino”, buono, creato nel laboratorio del retrobottega della gelateria, con latte, panna, zuccheri, frutta e con ingredienti freschi e di alta qualità.
Nella scelta del gelato artigianale si consiglia il consumatore di preferire le gelaterie che espongono gli ingredienti e che indicano una bassa quantità di additivi. Soltanto leggendo gli ingredienti sarà possibile capire in che modo la gelateria lavora, con quale materie prime: (latte fresco e panna o solo latte in polvere e grassi vegetali), con quali ingredienti: (limone di Sorrento o genericamente limone, frutta al 50% o in basse percentuali oppure puree, Cioccolato fondente o polvere di cacao), con quanti additivi: (con gli emulsionanti e i coloranti artificiali oppure li ha eliminati del tutto).
Si consiglia, inoltre, di verificare se la gelateria ha nel retrobottega un laboratorio dove vengono preparati i gelati e verificare, soprattutto, l’igiene del locale: camici puliti del personale, copricapo del personale obbligatorio, spatola di acciaio in ogni vaschetta, termometro del bancone-frigo tra i – 12° ai – 15°.
Autore: Avv. Daniele Autieri, Resp. dell’Unione Nazionale Consumatori Delegazione di Pomezia