FISCO, AGENZIA DELLE ENTRATE IGNORA LE SENTENZE E CHIEDE PAGAMENTO PER CARTELLE GIA’ ANNULLATE
Nuovo caso di “accanimento fiscale” da parte dell’Agenzia delle Entrate, che ignora le sentenze dei Tribunali e perseguita illegittimamente i contribuenti. Tutto inizia nel 2017, quando una nostra associata UNC di Pomezia si è rivolta all’Avv. Daniele Autieri in seguito alla notifica da parte di Agenzia delle Entrate di un atto di intimazione al pagamento di circa 9.500 mila euro. La cartella, notificata oltre i termini di legge (e dunque prescritta), veniva impugnata da parte dell’Avv. Autieri, che richiedeva la sospensione della riscossione.
Nonostante l’istanza di sospensione, a cui non è seguito alcun riscontro da parte di Agenzia delle Entrate, la nostra assistita veniva a conoscenza, per tramite del proprio datore di lavoro, del pignoramento del proprio stipendio. Immediatamente veniva diffidato l’ente di riscossione alla sospensione del pignoramento e alla restituzione delle somme, ma senza esiti. Sicchè, adito il Tribunale di Velletri, con sentenza n. 640 del 1/4/2019 il giudice ha disposto l’annullamento della cartella suddetta, oltre a condannare Agenzia delle Entrate, contumace a processo, al pagamento delle spese legali.
«Nonostante siano passati quasi tre mesi, Agenzia delle Entrate non ha provveduto a cancellare la cartella alla base dell’impugnazione e anzi ha persino notificato nuovamente un atto di intimazione al pagamento della medesima somma di 9.500 euro circa – denuncia l’Avv. Autieri-, con un comportamento vessatorio, temerario e illegittimo. Abbiamo provveduto a notificare la sentenza a mezzo pec ma, in assenza degli opportuni adempimenti, provvederemo ad attivare un’azione esecutiva con conseguente pignoramento dei beni dell’ente».