Pronto l’esposto per le bollette dell’acqua di ACEA a Pomezia
In 10mila fanno esposto penale e preparano la class action contro il Gestore idrico
Rincari, calcoli che nessuno capisce, distacchi forzati, subentro senza alcun preavviso agli utenti, condizioni contrattuali cambiate a senso unico: lunga e pazzesca è la lista delle doglianze espresse dagli utenti di Pomezia contro Acea. Il caso si appresta ad arrivare alla Magistratura penale. Gli avvocati degli utenti idrici hanno elaborato un esposto su mandato degli amministratori di 450 condomìni, ma anche di imprenditori e singoli utenti. Inoltre si profila una class action, con circa 10mila cittadini, per chiedere il risarcimento subollette ritardatarie, mancata informazione all’utenza e cambio unilaterale delle condizioni contrattuali.
Non solo non si fa intimidire dalle minacce del distacco dell’acqua. Pomezia contrattacca: chiama in causa la Magistratura penale e prepara la class action contro Acea Ato 2 Spa. In soldoni, chiederanno alla Procura di Veletri di verificare e al Tribunale di Roma di condannare il gestore idrico a risarcirli per pratica commerciale scorretta. Diverse cose il colosso dell’acqua dovrà spiegare agli utenti e non solo a loro.
Com’è possibile che di botto le bollette siano impennate di oltre la metà? Quali sono i calcoli e le alchimie
contabili che fanno scattare verso gli scaglioni più costosi pure gli utenti che hanno bassi consumi? E perché fanno pagare i consumi “presunti” anche se uno tiene i rubinetti sempre chiusi? Dopo secoli di civiltà giuridica, come mai in un contratto subentra un nuovo fornitore senza presentarsi alle migliaia di controparti e senza che questa conoscano le nuove condizioni contrattuali?
Tante domande e misteri, che non sorprendono però chi è già da tempo cliente della multinazionale controllata – si fa per dire – dal Comune di Roma, all’ombra di privati italiani e francesi. Ma il popolo degli idro-tartassati di Pomezia reagisce in blocco.
IN 10.000 CONTRO ACEA
«Ad oggi hanno aderito circa 10mila cittadini all’iniziativa per la class action: l’atto è pronto, ora aspettiamo
i mandati da parte degli utenti. Si chiederà sia il risarcimento per la ritardata fatturazione e per non aver
informato l’utenza sul cambio di gestione e sulla modifica unilaterale delle tariffe. Ci sono 450 condomìni
con migliaia di comproprietari, e altri se ne stanno per aggiungere, ma pure utenze singole e tante attività
commerciali», ci dice l’avvocato Daniele Autieri, che da 4 mesi studia le carte e sta preparando la battaglia
coi colleghi Barbara Centoducati e Francesco Falco. «Il nuovo gestore doveva presentarsi almeno con una
lettera di benvenuto – tuona Autieri, allibito di fronte alla catasta di bollette “mongolfiera” che gli utenti
continuano a portargli -, e invece si sono presentati con un aumento del 50% per il 2017, anno per il quale
c’è stato uno sconto de 10%, mentre per l’anno in corso le bollette sono cresciute del 60%!». Una mazzata non solo improvvisa e imprevista ma pure imprevedibile.
Il felpato subentro di Acea alla Infrastrutture DG Spa è uno dei punti centrali contestati dai sudditi pometini di Acea. Secondo il generalissimo principio del buon padre di famiglia e del buon senso, se mi aumenti le tariffe e per di più in modo così spropositato, mi devi mettere in condizione di pianificare la maggiore spesa e di tenere sotto controlli i consumi. E poi c’è la fatturazione sui consumi inesistenti: «Lo chiamano “sistema
tariffario pro die presunto”, bocciato dalla Cassazione – aggiunge il legale –, ma è assurdo pure il modo in
cui applicano le varie “eccedenze”, ossia i tre scaglioni in base alle quantità consumate… è un mistero:
lo capiscono solo loro. C’è persino chi ha ricevuto la bolletta da qualche centinaio di euro dopo aver interrotto
l’utenza con tanto di reclamo».
PARTE L’ESPOSTO PENALE
«Non dicendo nulla Acea, ma nemmeno il Comune che pure sapeva tutto – prosegue l’avvocato Autieri –gli amministratori condominiali e quindi moltissime famiglie si sono ritrovati con buchi di bilancio. Acea gli ha concesso, da quello che ci riferiscono, rateizzazioni in massimo sei rate, ma sono comunque importi enormi. Gli amministratori di condominio di Pomezia e Torvaianica ci hanno dato mandato per l’esposto in Procura della Repubblica di Velletri. Un esercente con il negozio in un centro commerciale mi ha riferito che gli hanno staccato l’acqua. A giorni depositeremo l’esposto penale». Stavolta, dunque, potrebbe essere qualcosa di più grave di qualche multa come quella da un milione e mezzo di euro comminata ad Acea Ato2 dall’Antitrust nel 2016 per situazioni assai simili. La Procura della Repubblica, infatti, si occupa di reati penali: ad essa si rivolgono ora gli utenti di Pomezia.
Autore: Francesco Buda (Il Caffè di Pomezia-ardea)